mercoledì 23 gennaio 2013

OLFATTO


Inutile negare. In me ci dev’essere un atavico alchimista. Solo questo potrebbe spiegare questo mio grande interessamento per tutto quanto riguarda appunto l’alchimia degli odori e dei sapori. Tra l’altro, limitatamente, il mio obiettivo è molto simile a quello loro (alchimisti): cerco continuamente di creare delle panacee per ridurre i malesseri delle persone che mi circondano - non perché incarno la buona samaritana, ma per pura conoscenza personale di tali malesseri -, e sfido la trasmutazione delle sostanze alimentari per ottenere il massimo della bontà.
Per fare l’alchimista di casa mi servo piuttosto dell’olfatto.
Tutto deve avere un odore gradevole alle mie narici ma, trattandosi di gusto personale, cerco di misurare l’intensità. Bisogna essere prudenti quando si offre qualcosa a qualcuno. Principalmente se parliamo di spezie.
Ci sono persone cui è assolutamente improponibile far sentire le spezie di provenienza orientale. Invece io, grande ammiratrice di Marco Polo, gli sarò eternamente grata per averci permesso di conoscere tutte le delizie portate dai paesi asiatici.
Se andiamo ad analizzare, anche superficialmente, i benefici di alcune spezie, troviamo che, ad esempio, la cannella è un ottimo digestivo e stimola il sistema immunitario; la liquirizia - originaria dalla Cina – è diuretica, antinfiammatoria, digestiva e espettorante; i chiodi di garofano sono efficaci per combattere la fatica mentale e la memoria, e sono inoltre un antisettico naturale. Lo stesso vale per la noce moscata, che però è anche stimolante del sistema nervoso. E qui ho citato appena quattro spezie più conosciute.
Poi ci sono gli odori: il prezzemolo, fonte di vitamine A e C, l’alloro stimolante e digestivo, il rosmarino stimolante del fegato e indicato per stati di affaticamento, anche il basilico è stimolante e digestivo. Insomma, da tutti questi ODORI ne possiamo trarre degli enumeri benefici.
Pensate soltanto al cosiddetto “nostro” basilico. Quanti di voi sanno che è originario dell’India? Eppure ci siamo così appropriati ed è talmente inserito nella nostra alimentazione da essere giudicato come erba aromatica dal gusto “italiano”. Come escluderlo dal sugo semplice al pomodoro e dalla pizza Margherita?
L’idea che un prodotto non ci appartenga in origine non toglie il sapore e l’anima del gusto straordinario che questo fornisce. Perciò mi sembra inutile fare patriottismi dell’aroma e arrenderci al fatto, indiscutibile, che la natura appartiene all’uomo e l’uomo fa parte della natura, ovunque essi si trovino. 
Meglio ricordarci che siamo fortunati di poter “annusare” e “usare” a nostro piacimento tutte le ricchezze di questo mondo.  

Rimanendo in tema, suggerisco un brano che parla di odori e di sapori:


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